Non molti dei lettori appassionati delle storie nere, per lo più milanesi, di Giorgio Scerbanenco, conoscono la storia della sua carriera di giornalista e di curatore editoriale e responsabile di riviste. Una carriera molto intensa, costellata di collaborazioni letterarie che poi costituirono il patrimonio narrativo a cui attinse per costruire i suoi romanzi, ma non solo. Pochi infatti conoscono la sua attività di curatore della posta del cuore di varie riviste femminili tra le più popolari negli anni dai Quaranta ai Sessanta. In quell’epoca le riviste erano il solo mezzo di diffusione culturale, di pensiero e di costumi, esistente in Italia, e il loro ruolo di formazione delle giovani generazioni, come dell’opinione pubblica era fondamentale. Nell’incontro che Noir in Festival dedica a questo approfondimento, in collaborazione con il Master in Giornalismo dell’università milanese IULM, che ospita il festival ormai da quattro anni, la figlia Cecilia Scerbanenco, già autrice di una esaustiva biografia sul padre uscita nello scorso anno (Il fabbricante di storie. Vita di Giorgio Scerbanenco, La nave di Teseo) dialogherà con alcuni giornalisti-scrittori e con gli studenti del Master che hanno preparato dei video sull’argomento.