Russell Poole è un ex-detective che ha dedicato la sua vita a un caso mai risolto, gli omicidi, avvenuti a fine anni Novanta, delle due star del rap Tupac Shakur e The Notorious B.I.G. Vent’anni dopo riceve la visita di Jackson, un reporter dell’ABC che a sua volta legò a quel caso il suo unico momento di notorietà e oggi vede smantellate le teorie esposte nel documentario che gli valse un Emmy Award. I due si immergono insieme in una nuova indagine decisi a smascherare il coinvolgimento della corrotta polizia di Los Angeles.
«È triste a dirsi, ma il fatto che non sia stata fatta ancora giustizia potrebbe essere dovuto al colore della pelle di questi due uomini. Tuttavia, qui è in gioco qualcosa di più che l’essere bianco o nero. Spero che questa storia spinga le persone a cercare sempre più risposte, che induca tutti a lottare non solo per ottenere giustizia in questo particolare caso, ma anche in tanti altri. Secondo me, viviamo in un sistema che sta attraversando una crisi profonda, soprattutto da un punto di vista politico, e noi abbiamo il compito di vigilare. E se non lo faremo, allora saremo nei guai. Per me, questo è il cuore del film. Solo a prima vista, la storia parla dell’omicidio di questi due giovani rapper sotto i venticinque anni, e di un caso che a distanza di vent’anni non è mai stato risolto. Mentre indaghiamo il perché, mi chiedo: "e di che cosa parla il film?". Per me, di molto di più».
Dopo gli studi di cinema e televisione alla Tisch School of the Arts all’Università di New York, Brad Furman dirige nel 2005 il documentario Buried Alive in the Blues. Due anni dopo presenta al Festival di Toronto, l’opera prima The Take, cui segue The Lincoln Lawyer (2011) con Matthew McConaughey. Nel 2013 è la volta di Runner Runner, con Justin Timberlake e Ben Affleck. Nel 2016 dirige Bryan Cranston in The Infiltrator, tratto dall’autobiografia omonima di Robert Mazur, su un agente speciale sotto copertura che negli anni Ottanta contribuì a sventare l’organizzazione di riciclaggio di denaro di Pablo Escobar. City of Lies, ispirato al romanzo LAbyrinth di Randall Sullivan, sarebbe dovuto uscire negli Stati Uniti a settembre 2018, a ventidue anni esatti dall’omicidio di Tupac Shakur, ma l’uscita in sala è stata rinviata a causa di una denuncia di un membro della troupe contro l’attore protagonista Johnny Depp. Alcuni report giornalistici suggeriscono invece altre possibili cause. Furman ha dichiarato di aver ricevuto minacce e Sullivan ha sostenuto che il film non sarebbe stato ancora distribuito a causa delle forti pressioni da parte della polizia di Los Angeles.