Buenos Aires, 1971. Carlitos ha diciassette anni, riccioli biondi, una faccia d’angelo e una spavalderia da stella del cinema. Sin da piccolo ha sempre desiderato le cose degli altri, ma è solo da adolescente che la sua naturale inclinazione al furto si rivela. Quando incontra Ramon a scuola, Carlitos è immediatamente attratto da lui e fa di tutto per mettersi in mostra. Insieme intraprendono un viaggio alla scoperta dell’amore e del crimine. Soprannominato "l’Angelo della Morte" per l’aspetto innocente, il contrasto tra la bellezza angelicata e l’efferatezza dei suoi crimini lo rende oggetto di un’attenzione mediatica enorme che ne fa in poco tempo una celebrità. Accusato di più di quaranta furti e undici omicidi, dopo oltre quarantacinque anni di carcere, Carlos Robledo Puch è oggi il prigioniero ad aver scontato più anni di pena nella storia dell’Argentina.
«Da piccolo mi piaceva sperimentare, fare cose senza senso, soltanto per il gusto di farle. Qualche adolescente spinge questo modo di fare troppo oltre, fino ad arrivare a un punto di non ritorno. Il film parla di questo: dell’impazzimento dell’innocenza. Quando anni più tardi lessi
Diario del ladro e
Nostra signora dei fiori di Jean Genet rimasi affascinato dalla forza della sua poetica e dall’interpretazione quasi religiosa dell’esperienza criminale. In Argentina c’è stato questo ragazzo che nel 1971 ha rapinato e ucciso un sacco di gente e assomigliava a una Marylin Monroe diciannovenne. Direi che El Ángel nasce dall’incontro di queste suggestioni». [Luis Ortega,
The Angel as seen by Luis Ortega a cura di
Charlotte Pavard]
Luis Ortega (Buenos Aires, 1980) nasce in una famiglia di artisti; sia sua madre (nel cast di Monobloc) che i suoi fratelli e le sue sorelle, sono attori, mentre il padre è il cantante e attore Palito Ortega. Dopo aver trascorso sette anni negli Stati Uniti, nel 1990 torna in Argentina, dove presto inizia a coltivare la passione per il cinema e il teatro. Studia filosofia ma a diciannove anni si dedica alla scrittura della sceneggiatura del suo primo film che nel 2002 prenderà il titolo di Caja Negra. Nel 2005 dirige Monobloc presentato al Festival di Toronto, a quello di San Sebastián e al BAFICI, manifestazione nella quale torna nel 2012 con Dromómanos, aggiudicandosi il premio per la miglior regia. Due anni dopo dirige Lulu selezionato alla Festa del Cinema di Roma. Con El Ángel partecipa per la prima volta al Festival di Cannes, nella sezione Un Certain Regard.
2018 El Ángel (The Angel)
2014 Lulu
2013 Ludmila en Cuba (cm)
2012 Dromómanos
2011 Verano Maldito (Damn Summer)
2009 Los Santos Sucios (The Dirty Saints)
2005 Monobloc
2002 Caja Negra (Black Box)