di Isabella Weber
Le cattedre della IULM di Milano cedono il passo agli schermi dove dal 3 al 6 dicembre scorrono le immagini degli otto film italiani candidati alla prima edizione del Premio Caligari.
Cosa tiene insieme questa eclettica selezione che abbraccia la satira dark di Maccio Capatonda (Omicidio all’italiana), le suggestioni animate di Rak (Gatta Cenerentola), la musicalità pop dei fratelli Manetti (Ammore e malavita), le ambientazioni nordiche di Donato Carrisi (La ragazza nella nebbia) passando per le concezioni cross-mediali di Ivan Silvestrini (Monolith), il gusto poliziesco di Toni D’Angelo (Falchi), i toni da favola dark di Fabio Grassadonia e Antonio Piazza (Sicilian Ghost Story) e l’austero esordio alla regia di Andrea de Sica (I figli della notte)?
Giorgio Gosetti e Gianni Canova, i curatori di questo nuovo concorso nato dal sodalizio tra il Noir in Festival e la IULM, assicurano il pubblico che sì, questi otto film, in maniera più o meno classica e ciascuno con le proprie specificità, hanno tutti i colori del noir. «Con questo premio abbiamo voluto omaggiare Claudio Caligari, uno dei più grandi autori noir del cinema italiano contemporaneo, e colmare un vuoto, riconoscendo finalmente uno spazio specifico al noir italiano in un paese che fa ancora fatica a riconoscere e prendere sul serio il cinema di genere».
Ad aprire il concorso del Premio Caligari è stato Maccio Capatonda che, fedele al suo personaggio, ha arringato la giuria presente in sala chiedendo di votare il suo film per motivi molto importanti: «L’ho scritto con il cuore, mi sono spremuto un sacco e soprattutto devo pagare l’F24 quindi...mettete le schede nelle fessure»!