Sceneggiata e pallottole
Il video diario del Festival a cura di Cinecittà News

Giornalista Gabriella Giliberti
Autrice Margherita Bordino
Operatore di ripresa Marco Cappellesso
Post-produzione Giulio Riservato

Articolo di
Michela Greco, Cinecittà News
Villa Erba di Visconti e l'albero sull'Isola Comacina che fu protagonista di una famosa scena di Pleasure Garden di Hitchcock. La tenuta di George Clooney a Laglio e Villa del Balbianello, che ospitò alcune scene romantiche di Star Wars - L'attacco dei cloni. Il legame tra la città brianzola e il cinema è molto stretto sin dai tempi dei Lumière, che sul lago girarono alcune delle loro vedute, e ora viene rinnovato dalla 26/a edizione del Noir in Festival, che ha portato in questa città la prima parte della manifestazione e alcuni dei suoi ospiti. I fratelli Marco e Antonio Manetti, così come il regista francese Jalil Lespert, hanno attraversato ieri sullo storico battello Concordia il lago di manzoniana memoria e ascoltato i racconti molto noir legati al luogo: storie di delitti efferati e serial killer che hanno macchiato le acque di sangue e mistero.

Ospiti fissi del Noir in Festival ormai da diversi anni, i Manetti Bros. vi hanno mostrato un assaggio del loro nuovo film, che arriva a tre anni di distanza dal successo di Song'e Napule e si intitola Ammore e malavita. «Sarà un musical poliziesco - hanno spiegato - Tutto è nato da un incontro con Carlo Macchitella, che ci chiese di fare Passione 2. L'idea ci intrigava ma quel film non raccontava la musica napoletana che va dalla sceneggiata ai neomelodici, e a noi interessava proprio coprire quell'area musicale, perciò il progetto si è trasformato e siamo arrivati ad Ammore e malavita».

La storia è quella di un killer (Giampaolo Morelli) incaricato dalla sua cosca di uccidere una giovane infermiera (Serena Rossi). Quando si incontrano, però, lui riconosce in lei la fidanzatina di quando ancora non era entrato nella malavita e decide di tornare pulito, anche a costo di uccidere tutti. Persino il boss Carlo Buccirosso, che a sua volta, con la complicità della moglie Claudia Gerini, vorrebbe uscire dal giro criminale. «Il film mette insieme la storia d'amore, la trama poliziesca e l'atmosfera della sceneggiata napoletana. Ci sono tredici canzoni interpretate dagli attori: il nostro modello era Grease, che è il nostro musical preferito. In Italia non se ne fanno da anni, ma noi proveremo a riproporre uno schema classico, con la storia che ogni tanto viene portata avanti dalle canzoni».

Un esperimento originale che ben si addice ai fratelli registi, autori di molti videoclip e sempre molto attenti all'aspetto musicale dei loro film: «Le canzoni sono scritte, come sempre la musica nei nostri film, da Pivio e Aldo De Scalzi - hanno sottolineato - mentre Nelson è autore dei testi: per la prima volta abbiamo fatto anche un lavoro da produttori musicali. La cosa più nuova per noi è stata scrivere i dialoghi in metrica, perché le parole delle canzoni sono anche le parole del film».

In attesa di portare in sala Ammore e malavita, da marzo 2017, Marco e Antonio Manetti riflettono: «La nostra è la storia di un successo graduale, siamo lavoratori fedeli alla nostra idea di cinema, non ci siamo mai lasciati troppo attrarre da una vita facile, fatta di scelte più commerciali. In questi anni il cinema italiano è un po' cambiato insieme a noi e ora questo è proprio il film che volevamo fare, che sentiamo più nostro e facciamo con una nuova libertà data da un budget più sostanzioso del solito. Se Ammore e malavita non funzionerà - concludono - vuol dire che siamo destinati all'underground».


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