di Marina Fabbri
Tecla Dozio è stata una donna di grandi passioni. Non ci si occupa di un genere letterario come quello del noir se non si è appassionati. In lei poi, questa virtù si univa a un'indomabile tempra di lottatrice, quella che le ha permesso di fare della Libreria del Giallo Sherlockiana, che rilevò da Gianfranco Orsi nel 1985, un punto di riferimento non solo milanese per il mondo della scrittura di genere.
Molti scrittori, noti e meno noti, le sono stati amici fedeli, da Carlo Lucarelli e Marcello Fois a Giorgio Faletti e Andrea Camilleri, da Jeffery Deaver a Ignazio Taibo II, per citarne solo alcuni tra i tanti. E molti critici e appassionati lettori frequentavano la sua libreria dove non si presentavano solo libri, ma si scambiavano idee, affetti, progetti, speranze. Milano non è stata generosa con Tecla e non l'ha sostenuta nella sua battaglia culturale per tenere viva la libreria che, purtroppo, nel 2009 ha dovuto chiudere.
Con il Noir ha collaborato fin dall'inizio, diventando presto un punto di riferimento importante per il Premio Scerbanenco, come giurata e come consulente editoriale, così come - in seguito - in veste di editor e cacciatrice di nuovi talenti per la casa editrice Todaro.
Abbiamo spesso discusso con Tecla, perché animati dalle stesse passioni e sapevamo che per lei il Noir, come poi i bellissimi appuntamenti a Florinas in Sardegna, era una parte del cuore e della vita.
Ultimamente, dopo il suo trasferimento in Garfagnana, ci eravamo un po' persi di vista. Della durezza della vita in campagna, ma anche delle sue gioie e delle soddisfazioni familiari ci aveva raccontato al telefono, ed era sempre una fucina di idee. Ci mancheranno quelle idee e anche la forza esplosiva con cui a volte le difendeva contro tutto e tutti. Il suo lascito è anche quella forza, oltre al grande amore per i libri e per la scrittura di genere. Addio Tecla, ti salutiamo con un proverbio orientale che ti assomiglia: ĞUn libro è un giardino che puoi custodire in tascağ.
nella foto: da sinistra Andrea Pinketts, Tecla Dozio e Fabrizio Canciani nella Libreria del Giallo a Milano