Mankell: il ragazzo che voleva arrivare ai confini del mondo
E' il titolo di un suo romanzo del 2009 ma lo descrive anche, Henning Mankell, lo scrittore che ci ha lasciati oggi. Un grande scrittore, un uomo straordinario, che abbiamo avuto l'onore di conoscere in occasione della consegna del Premio Chandler nel 2013, a Courmayeur. Quell'anno la cerimonia cadeva il 13 dicembre, giornata particolarissima per la Svezia, terra natale di Mankell, poiché si celebra la festa più importante e con una insolita ascendenza italiana: Santa Lucia. Dunque quella sera mettemmo in scena una piccola cerimonia di S. Lucia, grazie alle bambine della scuola di danza di Courmayeur, tutte vestite di bianco e con in testa le corone di candele accese prestate dall'Ambasciata di Svezia (mitica Ann-Louice Dahlgren!) per ringraziare Mankell di aver accettato il nostro Premio. L'inventore di Wallander, il detective più europeo e più chandleriano della storia del genere, ma anche negli ultimi anni l'uomo di teatro che lavorava con un gruppo in Mozambico, fu sorpreso e commosso ma solo per un attimo. Poi ritrovò il suo piglio da duro e ingaggiò una divertentissima gara a distanza col "rivale" John Grisham, il cui mitico discorso in italiano per l'accettazione del Chandler nel 2002 è ancora leggenda a Courmayeur.
I suoi libri, i suoi personaggi resteranno per sempre e non solo nella memoria degli appassionati di gialli, ma nel cuore dei milioni di lettori che lo hanno amato e lo amano fin dai suoi esordi, per Wallander e per l'Africa, per la seduzione dell'indagine e il calore della passione civile e politica.
A >questo link< trovate una bella intervista di Valentina D'Amico realizzata proprio a Courmayeur nel 2013, ci sono tutte le sue passioni e un monito contro il razzismo che oggi suona più attuale che mai.
Qui sotto, un filmato di Mankell a Courmayeur nel 2013.