XXV edizione
8/13 Dicembre 2015

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Generazione Rosarno
Melampo Editore

Ecco la vera frontiera della lotta alle mafie, dove cadono in pezzi i luoghi comuni. Si può nascere in una famiglia di ’ndrangheta eppure scegliere una strada alternativa e rigettare la violenza? Si può amare un padre in carcere e riuscire lo stesso a prenderne le distanze, immaginando per sé un destino diverso, di libertà e di rispetto vero? Sì, raccontano le pagine di Generazione Rosarno, viaggio di speranza e meraviglia in quella parte di Calabria che i clan più potenti considerano da sempre loro regno incontrastato. Vive in questo libro una scuola superiore in cui vengono abbattuti antichi e nuovi pregiudizi e privilegi, dove non esistono figli di boss né figli di collaboratori o di testimoni di giustizia, dove mille ragazzi e ragazze si ritrovano ogni mattina tutti uguali, senza dover sopportare il peso delle storie personali. Dove una leggerezza gentile e sconosciuta è capace di generare nuova cultura.
Una scuola che è un autentico fortino piantato in una periferia geografica e sociale, da cui insegna le opportunità e le promesse del mondo. Si chiama Rosarno ma diventa alla fine simbolo di tutto il Sud: Rosarno come Reggio Calabria, come Napoli, come Palermo. Scrive così Orazio Labbate in un articolo comparso su «Il Sole 24 Ore», il 29 ottobre 2015: «È da tempo esperimento difficile miscelare con equilibrio la possibilità narrativa nel racconto di vicende che per loro stessa, e chiara, sostanza tenderebbero a imporsi quali cronache di fatti. Generazione Rosarno è invece fulgido libro che riesce ad amalgamare, con sveglia sapienza, le due cose che ora non risultano opposte, e non si escludono per nulla a vicenda. [...] La scuola percepita dalla Uccello è pertanto scuola pura, abitata dai suoi elementi vibranti: le persone; dalla funzione rivoluzionario-educativa che la struttura custodisce immaterialmente, e infonde poi a ognuno, con la potenza della cultura, dei libri, delle persone; dal tentativo di attrazione partecipativa, perché si macerino i timori dei ricordi e delle repliche delittuose e si distrugga quindi la prossima criminalità organizzata».

Serena Uccello, palermitana di nascita, dal 2000 vive e lavora a Milano. Giornalista de «Il Sole 24 Ore», coordina la sezione dedicata al mondo del lavoro e dell’occupazione. Scrive inchieste su reati economici e criminalità organizzata e collabora con «Il Giornale di Sicilia», «La Gazzetta di Mantova», il settimanale «Diario» e con la sede siciliana della Rai. Pubblica, con Nino Amadore, L’isola civile. Le aziende siciliane contro la mafia (2009) e, con Marzia Sabella, Nostro Onore. Una donna magistrato contro la mafia (2014), entrambi per Einaudi.