Texas, 1989. Nel buio di una notte come tante Richard Dane avverte una presenza in casa: il tempo di prendere la pistola e sparare e un uomo giace morto. La polizia sostiene che si tratti del ricercato Freddy Russell. Qualche giorno dopo compare in città suo padre Ben, in cerca di vendetta. Tra i due è subito guerra aperta, ma quando scoprono che non è stato Richard a uccidere Freddy, ma si è trattato di uno scambio di persona ordito dalla polizia, nascerà un’inattesa alleanza, in grado di svelare crimini e connivenze fino allora inimmaginabili.
ĞA un certo punto la sceneggiatura arrivò nelle mani di Michael C. Hall, un attore che apprezzo, ma a cui francamente non avrei mai pensato. Nella sua carriera si è distinto per personaggi dall’animo oscuro e contorto, e c’è sicuramente qualcosa di interessante nel vederlo nei panni di un uomo qualunque. Così gli abbiamo proposto un ruolo che non interpretava da molto tempo, una persona normale, il tizio della porta accanto. Ha letto la sceneggiatura e gli è piaciuta, proprio nel momento in cui cominciavo a pensare che il film non si sarebbe mai fattoğ. [Jim Mickle]
Jim Mickle studia presso la New York University, dove si laurea nel 2002. Qui conosce Nick Damici, suo futuro sceneggiatore. Dopo aver lavorato come assistente alla regia, fa il suo esordio con il cortometraggio The Underdogs (2002), a cui seguono i lungometraggi Mulberry St. (2006), Stake Land (2010), We Are What We Are (2013), attestandosi come uno dei registi horror più interessanti dell’ultima generazione. Cold in July (2014) selezionato in vari festival tra cui il Sundance e quelli di Cannes e Torino, segna la prima collaborazione tra Mickle e Lansdale. Un binomio che attualmente sta lavorando alla serie televisiva Hap and Leonard, prodotta da Sundance Channel e in onda il prossimo anno.