New York 1981, Abel Morales, un uomo d’affari immigrato e ambizioso, tenta di espandere la propria impresa nel commercio di carburante nell’anno statisticamente più denso di crimini della storia della città. La grande opportunità arriva con l’acquisto di un deposito nell’area portuale, ma un’inchiesta e una violenta serie di rapine ai suoi danni minacciano di distruggere tutto quello che ha costruito. Insieme alla moglie Anna, Abel deve lottare contro una crescente ondata di violenza, corruzione e decadenza per realizzare il suo sogno americano.
«Questo film è chiaramente costruito come un classico gangster movie anni Trenta. C’è la femme fatale che si pettina i capelli nella scena iniziale e l’usuraio ebreo. Seppure gli elementi propri al genere ci siano tutti, volevo che il film fosse qualcosa di differente, in grado di produrre la stessa eccitazione e coinvolgimento pur essendo in realtà concentrato sull’analisi del nostro rapporto con la violenza e con il suo intensificarsi». [J. C. Chandor]
J. C. Chandor cresciuto tra New York e Londra, sposato con la pittrice Mary Cameron Goodyear, studia cinema presso l’università dell’Ohio e la New York University. Tra i lavori televisivi, oltre a numerosi spot pubblicitari, ci sono i sei film concerto con protagonisti come Sting, Elton John, Red Hot Chili Peppers e Beck, e nel 2002, per Discovery Europe, un ciclo di documentari dal titolo In Pills We Trust. L’esordio cinematografico avviene nel 2004 con il cortometraggio Despacito. Margin Call, una nomination agli Oscar per la Miglior Sceneggiatura originale e in concorso a Courmayeur nel 2011, segna il suo debutto come regista di lungometraggi. Due anni dopo realizza All Is Lost, film grazie al quale Alex Ebert riceve un Golden Globe per la migliore colonna sonora. Tra i molti riconoscimenti e premi conquistati da A Most Violent Year, la nomination ai Golden Globe di quest’anno per Jessica Chastain in qualità di Miglior Attrice non protagonista.