XXIV edizione
9/14 Dicembre 2014
Le relazioni svedesi
Aveva le idee ben chiare lo scrittore svedese Joakim Zander quando ha iniziato a scrivere Il nuotatore, suo primo romanzo edito in Italia da Bompiani: «Sin da subito sapevo di voler parlare di tre temi principali: Bruxelles, il rapporto tra Occidente e Medioriente e la relazione tra un padre e una figlia. In merito al primo, la mia intenzione era quella di mostrare il parlamento europeo, dove ho lavorato per diversi anni, in modo più avvincente, esplorando ciò che si nasconde dietro quelle decisioni di cui sentiamo parlare nei telegiornali. Negli edifici del parlamento c’era tutto ciò di cui si nutre un romanzo giallo: soldi, potere, ambizione. Nel periodo in cui ho cominciato a scrivere, inoltre, era appena nata la mia prima figlia; soverchiato dall’emozione di essere padre, ho voluto trasmettere le mie sensazioni nel libro, su pagine che si sono praticamente scritte da sole».
È una "doppia anima" quella presente ne Il nuotatore, che se da un lato «segue la pista tradizionale del romanzo giallo», dall’altro si concentra sul rapporto tra i due protagonisti, «una bambina e un uomo che cerca di nascondersi dal suo passato». A tal proposito, Zander aggiunge: «Mi piacciono i libri veloci, ma solitamente quando leggo voglio provare qualcosa di più, qualcosa che mi faccia riflettere. Per questo ho cercato di offrire al lettore un’esperienza che andasse oltre il convenzionale romanzo di genere».
Un "nucleo emotivo", così lo definisce l’autore, che sarà presente anche nel prossimo romanzo su cui è al lavoro, incentrato non più sul binomio padre-figlia ma su quello fratello-sorella. «Se non fosse stato per altri scrittori come Stieg Larsson - confessa Zander, commentando il rinnovato interesse italiano e internazionale per le pubblicazioni scandinave -, penso che sarebbe stato molto difficile per Il nuotatore trovare il riscontro di pubblico e la diffusione che, al contrario, sta avendo».