Gianrico
Carofiglio, finalista e vincitore del Premio Scerbanenco 2014 con Una
mutevole verità, era qui a Courmayeur anche per presentare il suo nuovo
libro, La regola dell’equilibrio.
Un titolo scelto dall’autore prima ancora di
aver scritto il romanzo con protagonista l’avvocato Guido Guerrieri, perché Ğaveva a che fare con le cose che
volevo direğ.
Al
centro del romanzo c’è la vicenda di un giudice amico di Guerrieri, in piena
ascesa e coinvolto in un caso di corruzione che, in caso di colpevolezza, ne
stroncherebbe la carriera. Al di là della vicenda, il libro diventa anche l’occasione
per riflettere su temi etici universali, soprattutto sul sistema di regole che siamo
disposti, noi tutti, a seguire e sul nostro modo di autoassolverci quando in
modo ipocrita se non delittuoso perdoniamo a noi stessi di aver infranto solo una
di quelle regole che non vorremmo fossero aggirate dagli altri.
Durante
l’incontro moderato da Sebastiano Triulzi, Carofiglio ha anche colto l’occasione
per annunciare il suo prossimo libro, Con parole precise, nel quale emerge
l’esigenza di ricercare la chiarezza del linguaggio, da non confondere con l’efficacia.