XXIV edizione
9/14 Dicembre 2014

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Il giorno dei segreti


Sarà
Dario Argento a premiare domani sera sul palcoscenico del Palanoir il vincitore del Raymond Chandler Award 2014, lo scrittore americano Jeffery Deaver. Il regista e lo scrittore si ritrovano a Courmayeur dieci anni dopo la loro "prima volta", in contemporanea alle uscite dei libri di entrambi, l'autobiografico Paura (Einaudi) per Argento e L'ombra del collezionista (Rizzoli) per Deaver.

In un festival che ogni giorno sforna un ricco menu di proiezioni, incontri, novità e incroci, anche quello di domani non fa eccezioni. Ed ecco che l'incontro tra televisione e cinema sarà il tema conduttore del dialogo in pubblico di Andrea Sartoretti, il micidiale Bufalo della serie Romanzo criminale e, più di recente, il poliziotto di Ogni maledetto Natale.

I due film del concorso parlano entrambi inglese, ma se l'Irlanda di un prete in crisi è lo sfondo del molto lodato Calvario di John Michael McDonagh, sono invece gli Stati Uniti in piena crisi economica lo spunto che spinge il Wes Bentley di Things People Do a trasformarsi in un dubbio Robin Hood dei nostri tempi. Dirige Saar Klein, alla sua opera prima, con alle spalle una lunga familiarità con Terrence Malik il cui stile segna indubbiamente questo sorprendente debutto.

In passerella poi la letteratura con i primi finalisti del Premio Giorgio Scerbanenco - La Stampa, la francese Ingrid Astier (Omicidi sulla Senna, Bompiani) e Stefano Tura (Tu sei il prossimo, Fazi).

Non può mancare nel menu di un festival tutto dedicato al genere la migliore televisione, specie nell'anno in cui le serie tv si sono conquistate un posto d'onore nel cuore del pubblico ma anche della critica. Ed ecco che a Courmayeur debutta la seconda stagione di The Blacklist con James Spader, presto in onda su Fox Crime.

«All'ombra del Monte Bianco - dicono i direttori Giorgio Gosetti e Marina Fabbri - è d'obbligo giocare ogni giorno con le paure di noi tutti: il noir le mette in luce, scopre il lato oscuro di ciascuno, ci obbliga a riflettere e a guardare dritta la realtà, anche la più scomoda. Alla fine del viaggio ci si scopre più consapevoli, più adulti, e - perchè no? - più divertiti».