Il cuore grande di Giorgio
Era generoso Faletti, con le persone ma anche con le sue idee. Con le sue storie anche era generoso, poderose, complesse, piene di colpi di scena e di personaggi, e... di pagine.
Il pubblico ha ricambiato questo scrittore leggero di storie buie con altrettanta generosità, comprando in massa i suoi libri, tributandogli affetto con i grandi numeri delle presenze alle sue tante e memorabili presentazioni. Con noi del Noir Giorgio è stato sempre generosissimo, veniva sempre volentieri a Courma, di cui conosceva ogni angolo di natura, ogni ristorante. Veniva ed era sempre un bagno di folla, regalandoci soprattutto il piacere di ascoltare le sue storie che porgeva con la sapienza dell'attore consumato, la simpatia innata o magari conquistata con la gavetta del Derby milanese. Generoso sempre con i colleghi, quella setta di giallisti e noiristi che a volte alzava il sopracciglio ai suoi milioni di copie, chissà, magari a ragione, ma lui non ne faceva una malattia.
Generoso con noi lo è stato anche 4 anni fa, quando per celebrare i nostri 20 anni di Noir in Festival abbiamo fatto fotografare a Francesco Galli tutti i nostri scrittori italiani del cuore nel loro studio, tra i loro strumenti di lavoro e di vita. Lui, tra le sue chitarre luccicanti, ad Asti, aveva accolto una sera troppo tardi Francesco, e gli aveva voluto bene. Nelle foto si vede.
Generoso e indimenticabile, come quando cantò contro la mafia sul palco dell'Ariston e arrivò primo nelle coscienze di quelli che ascoltarono.
Non altrettanto generoso è stato con lui il destino, portandoselo via nel giorno della festa più americana di tutte, quel 4 di luglio che celebra un paese che lui ha amato tanto, e ha messo nei suoi libri e nel suo stile.
È un dolore grande perdere Faletti, per noi che amavamo i suoi libri, ma anche il suo calore, i suoi occhi, il suo sorriso intelligente, la sua umanità. Troppo presto, troppo crudelmente ci hai lasciato, Giorgio, e per la prima volta non sei stato generoso. Ci mancherai terribilmente.
