Con la vittoria sul filo di lana di
Black Sea diretto da Kevin Macdonald e interpretato da
Jude Law (uscirà nelle sale italiane il 26 febbraio grazie alla
distribuzione Notorious Pictures) e un premio speciale assegnato a
Gabriele Salvatores nell'anno de Il ragazzo invisibile si
è conclusa la XXIV edizione del Courmayeur Noir in Festival. Una
serata finale ricca di ospiti e di sfaccettature all'insegna di tutti
i colori del nero quella della premiazione culminata con la
proclamazione del Leone Nero a Black Sea: dalla band
"simenoniana" dei Bébé Donge con le loro canzoni
di stralunata criminalità familiare a Maria Pia Calzone
(icona di Gomorra e della nuova serialità arrembante), da
Giorgia Wurth che ha tenuto a battesimo il primo torneo di
tennis in tema (dal titolo Doppio Giallo) a Pietro
Sermonti che il torneo l'ha vinto e che a Courmayeur ha portato
con Marco Manetti la "web serie" Rex Undercover.
Finale a sorpresa poi con la "prima" italiana del corto
thriller a vocazione umanitaria di Federico Zampaglione (Remember)
e l'anteprima internazionale del restauro d'autore di un capolavoro
come Blade Runner - The Final Cut di Ridley
Scott che tornerà nelle sale europee la prossima primavera.
«È
stata un'edizione difficile quanto bella - dicono i direttori Giorgio
Gosetti e Marina Fabbri - che resterà nel segno di grandi campioni
del genere, da Jeffery Deaver a Carlo Lucarelli, da Dario Argento
allo stesso Gabriele Salvatores, fino a Gianrico Carofiglio e Roberto
Costantini, trionfatori al Premio Scerbanenco. Nonostante l'alto
livello della competizione cinematografica, la conferma di una
vitalissima scuola italiana del noir o la rivelazione di ottimi
scrittori stranieri come gli svedesi Robert Karjel e Joakim Zander, è
certamente la grande serialità televisiva ad aver fatto questa volta
la differenza. Su questo tema abbiamo avviato una partnership con la
Scuola Holden, alle grandi serie di Sky Atlantic - da Fargo a
Lilyhammer - abbiamo dedicato un posto d'onore, con Fox Crime
abbiamo festeggiato dieci anni di collaborazione intensa. E alla
fine, nel nome di Carlo Lucarelli, abbiamo condiviso con Sky Arte la
nostra giornata conclusiva».
«Torneremo
tra un anno dall'8 al 13 dicembre - prosegue Gosetti - per
festeggiare i nostri venticinque anni di vita, una festa per le nozze
d'argento che ci auguriamo abbia ancora Courmayeur - la nostra casa
d'elezione - come inimitabile palcoscenico. Torneremo con molte
novità e una fisionomia profondamente rinnovata perché il nostro
festival vive nel segno dei tempi e deve rinnovarsi e ringiovanire
sempre. Sappiamo che il tema dei finanziamenti pubblici e degli
investimenti privati rimane un tasto dolente, specie per la cultura e
lo spettacolo. Ma abbiamo fiducia nella lungimiranza della politica e
nell'intelligenza delle imprese. Per questo abbiamo voglia di nuove
sfide e crediamo nella forza del nostro marchio di qualità».