Massimo Morlacchi e Cristiana sono rispettivamente il direttore e la proprietaria di un atelier di moda nel quale lavorano alcuni impiegati e numerose indossatrici. Allo scopo di coprire un delitto compiuto nel passato e noto a una delle ragazze, la uccidono in circostanze che inducono la polizia a sospettare di un presunto maniaco sessuale. La scoperta del diario della ragazza da parte di una collega, allarga la conoscenza del retroscena, e i due criminali si vedono costretti a moltiplicare le vittime.
Mario Bava (Sanremo, 1914 - Roma, 1980) abbandona gli studi molto presto e lavora come titolista per le versioni italiane di film americani. Collabora subito con grandi registi, grazie al talento naturale per la costruzione di effetti speciali e impianti di illuminazione, appresi dal padre Eugenio Bava, direttore della fotografia, scenografo e scultore agli albori del cinema italiano. Nel 1939, inizia una collaborazione con Roberto Rossellini, realizzando la fotografia di due cortometraggi: Il tacchino prepotente e La vispa Teresa. Nel dopoguerra lavora anche a Quel bandito sono io (1949) di Mario Soldati, Guardie e ladri (1951) di Steno e Mario Monicelli, La famiglia Passaguai (1951) di Aldo Fabrizi, Viale della speranza (1952) di Dino Risi, I vampiri (1957) e Caltiki, il mostro immortale (1959) di Riccardo Freda. Nel 1946 esordisce alla regia con il cortometraggio L'orecchio. Devono passare quattordici anni per la direzione del primo lungometraggio, La maschera del Demonio, interpretato da Barbara Steele e definito il primo horror gotico italiano. Di seguito realizza Ercole al centro della terra, peplum contaminato da atmosfere horror, con Christopher Lee. La ragazza che sapeva troppo (1962) è un primo esempio di thriller all'italiana. Nel 1963 realizza il film a episodi, I tre volti della paura. È il 1964 quando dirige Sei donne per l'assassino. Quell'anno si cimenta anche con lo spaghetti western, firmando La strada per Fort Alamo (1964). Esperienza che ripete nel 1970 con il parodistico Roy Colt & Winchester Jack (1970). Nel 1965 sposta la sua curiosità verso la fantascienza con Terrore nello spazio. Nel 1966 realizza Le spie vengono dal semifreddo con protagonisti Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Altri film seguono, fino al 1971, l'anno di Reazione a catena, che dà il via al genere denominato slasher (film horror in cui il protagonista indiscusso è un maniaco omicida). Nel 1972 presenta Lisa e il diavolo Festival di Cannes. Cani arrabbiati (1974) non arriva in sala, nonostante sia considerato dai più un capolovaro, a causa del fallimento della casa di produzione. Verrà distribuito nel 1995 in DVD con il titolo Semaforo rosso. Nel 1980 cura alcuni effetti speciali di Inferno di Dario Argento. Muore il 27 aprile 1980 mentre stava lavorando a un altro film di fantascienza, "Star Express".
PROGRAMMAZIONE
12/12/2014 h 23:30: PalaNoir 1
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