XXIII edizione
10/15 Dicembre 2013

  Facebook
EDITORIALI
NEWS
PROGRAMMA
I FILM
GLI SCRITTORI
EVENTI
HONORARY AWARDS
SPIRITO NOIR
SCERBANENCO
GALLERY



Jean Christophe Grangè
Il respiro della cenere


È uno dei più importanti scrittori francesi, Jean Cristophe Grangè, arrivato a Courmayeur per presentare il suo nuovo libro, Il respiro della cenere. "I miei romanzi sono molto venduti in Francia. Ogni titolo vende circa trecentomila copie. Ma se dico il mio nome molti non lo riconoscono. Poi appena dico che ho scritto I fiumi di porpora, tutti si ricordano di me. Il bacino d’utenza del cinema è molto più ampio. Ma quando scrivo penso solo al libro, mai a come potrebbe venire sullo schermo".

Grangè ha iniziato come giornalista, inviato in mille posti diversi. E anche il Giappone, uno dei protagonisti di questo suo nuovo libro, lo ha conosciuto grazie al suo lavoro. "In realtà i miei rapporti con questa nazione hanno vissuto tre fasi diverse. Una prima volta come studente, affascinato da questa millenaria cultura, poi l’ho conosciuto direttamente quando sono andato a realizzare alcuni reportage, e oggi lo conosco in maniera molto diversa, grazie a mia moglie che è giapponese". 

Protagonista del romanzo è l’ispettore Olivier Passan, anche lui sposato con una donna giapponese, ma in procinto di divorziare. Ed è questa donna il vero spunto da cui poi il romanzo ha preso vita. I romanzi di Grangè sono sempre condizionati dalla assillante presenza del male: "ma io non scrivo di violenza o del male - ha detto lo scrittore - io parlo di problemi, e la violenza, per me, è un problema, perché è dentro l’uomo , fin da bambino, e non si può non tenerne conto, e una delle funzioni di un artista, per me, è quella di trasformare il problema in una opera d’arte. Io credo che l’uomo sia nato per essere buono e generoso. I miei libri sono una sorta di catarsi, per me che scrivo, come per il lettore che legge. Sono favole per adulti, dove il cavaliere, alla fine, vince sempre".

Grangè non sa ancora se da questo libro verrà tratto un film. La banalizzazione delle sceneggiature che il cinema richiede lo infastidisce molto. Ma è rimasto invece piacevolmente soddisfatto dalla serie televisiva di sei ore che è stata tratta dal suo penultimo romanzo (Le passenger, uscito in Italia per Garzanti, con il titolo Amnesia).