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Lauren Beukes
THe Shining Girl
THe Shining Girl
"Ho ambientato questo romanzo a Chicago, dove ho vissuto, e non in Sud Africa, dove sono nata e dove vivo, perché raccontare una storia che parte dagli anni Venti e finisce nel 1993, avrebbe voluto dire raccontare tutta la storia dell’apartheid, e questo argomento lo ho già affrontato in altri miei libri. Questa volta volevo affrontare un tema diverso. Certo, anche a Chicago il problema dell’integrazione razziale è un problema molto forte, e non ho potuto fare a meno di tenerne conto".
Lauren Beukes (la cui pronuncia corretta, abbiamo scoperto, è Biukes), scrittrice, giornalista, documentarista, è arrivata a Courmayeur per presentare il suo nuovo libro, Shining Girl, un romanzo su un serial killer che, grazie a una casa che gli permette di viaggiare nel tempo, è assolutamente impossibile da catturare. Oggetto delle sue attenzioni sono ragazze che possiedono questa qualità, lo shining, di cui ci aveva già parlato Stephen King, una sorta di luccicanza, di brillantezza che le rende eccezionali. Una di queste ragazze riesce a sopravvivere, e aiutata da un giornalista investigatore, cerca di risolvere il caso.
Non siamo di fronte a un romanzo di fantascienza, come non ci troviamo di fronte ad uno dei tipici serial killer cupi e affascinanti, alla Dexter, per esempio: "sono persone squallide - dice la Beukes - sono impotenti, aggressivi e cattivi. Non c’è nulla in loro che possa farli sembrare belli, non c’è nullo in loro che possa affascinare".
Il romanzo inizia negli anni Trenta "perché mi interessa riflettere su come la depressione di quegli anni si riflette sulla depressione di oggi" e termina intorno alla prima metà degli anni Novanta "perché con Internet questa storia avrebbe trovato diversi sviluppi e diverse soluzioni". Un romanzo avvincente, che Stephen King ha definito «una storia geniale» e i cui diritti sono già stati acquistati dalla casa di produzione di Leonardo Di Caprio.
