La Giuria composta da Cecilia Scerbanenco (Presidente), Valerio Calzolaio, Luca Crovi, Loredana Lipperini, Cesare Martinetti, Sergio Pent, Sebastiano Triulzi, John Vignola e Lia Volpatti assegna il Premio Giorgio Scerbanenco - La Stampa a L’ipotesi del male di Donato Carrisi (Longanesi), con la seguente motivazione:
«Il Premio va a un romanzo in cui la meticolosa costruzione narrativa e le suggestioni del thriller e dell'horror danno vita a un noir irrequieto e fulminante»
La Giuria ha inoltre deciso di assegnare una Menzione Speciale a Il paese che amo di Simone Sarasso (Marsilio Editore), con la seguente motivazione:
«La menzione speciale va all'ultimo capitolo di una trilogia noir in cui si mescolano efficacemente la storia sociale politica e musicale in nero del recente passato del nostro paese».
Ventotto sono le persone che ogni giorno in Italia decidono di sparire. E molti di loro tornano. E tra quelli che tornano, molti delinquono. È questo lo spunto dal quale è partito Donato Carrisi per scrivere L’ipotesi del male, il libro che ha vinto il premio Scerbanenco 2013. L’autore del pluripremiato Il suggeritore ("un libro gemello", ha detto Carrisi), si è cimentato questa volta, con "un noir irrequieto e stimolante" (come recita la motivazione del Premio che la giuria gli ha assegnato), la storia di Mila Vasquez, poliziotta con il compito di cercare quelli che hanno deciso di fare perdere le proprie tracce, e che si guarda sempre intorno, alla ricerca, negli sguardi dei passanti, del volto di qualcuno che a casa non è mai tornato.
Menzione speciale a Il paese che amo di Simone Sarasso, ultimo capitolo di una "trilogia noir in cui si mescolano efficacemente la storia sociale politica e musicale in nero del recente passato del nostro paese".
Un autore di romanzi, più che di libri gialli, nei quali ritroviamo tracce del nostro recente passato, gli anni Ottanta questa volta, raccontati attraverso ragazze cresciute nei bassifondi di Cracovia e diventate in Italia Regine della televisione, Presidenti del Consiglio che provengono dal partito socialista e spie che rischiano di perdere tutto dopo il crollo del Muro di Berlino.
Un verdetto difficile da raggiungere, in una cinquina, composta, oltre che dai vincitori, anche da Claudio Paglieri, sempre molto attento alla costruzione e al rispetto che si deve ai propri personaggi, che era in competizione con L’enigma di Leonardo; Chi muore prima di Massimo Gardella ossia il racconto di un disagio adolescenziale e di una epidemia di suicidi; e Marco Malvaldi, a Courmayeur nella duplice veste di competitore per lo Scerbanenco e di giurato che assegnerà il Leone Nero, con il suo divertente Milioni di milioni, romanzo ambientato in un paesino di provincia che si snoda su una minuscola strada in ripidissima salita, rimasto bloccato per la neve per tre giorni, e dove un assassinio dovrà essere risolto.