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Nicola Longo, Poliziotto
È stato uno dei più importanti poliziotti italiani. Da lui, si dice, nacque la saga del poliziotto Monnezza. Nicola Longo è una miniera di aneddoti e di umanità. Nato in un commissariato, poliziotto, come poliziotto era stato suo padre, pugile, lottatore, e poi alla Narcotici, infiltrato nei movimenti hippy di Piazza Navona, e nella Banda della Magliana o tra gli spacciatori di Marsiglia. E anche amico intimo di Federico Fellini, con il quale doveva realizzare un film. Una sorta di Mala Vita da contrapporre alla Dolce Vita degli anni Sessanta.
Poliziotto sono sei episodi frutto di queste conversazioni preparatorie con il regista riminese. La storia bruta di quello che avrebbe potuto essere questo film, una sorta di canovaccio ma anche un verbale di polizia, nel quale si susseguono sei racconti della Roma criminale intersecati con la vita di un poliziotto che ha servito lo Stato, e che lo Stato ha saputo ripagare con i suoi trucchi e le sue angherie, dalle quali, comunque, la figura di Nicola Longo ne è venuta fuori totalmente integra.
Uno degli aneddoti che Longo ci ha raccontato riguarda il recupero nel Tevere, in una notte di febbraio, di una partita di droga, tuffandosi da un ponte e rischiando la morte. E con lo stesso coraggio e con la stessa incoscienza si è svolta la sua vita, dalla sparatoria per le strade di Trastevere che hanno poi permesso l’arresto di Vallanzasca e della sua banda, alla rocambolesca fuga dai Marsigliesi. E mentre un secondo libro è stato già scritto, Longo, con una Onlus che sta mettendo in piedi, grazie anche a persone di Aosta, ha iniziato a dedicarsi alla ricerca delle tante, troppe, persone che ogni giorno spariscono in Italia e per le quali le strutture dello Stato non sono in grado di fare nulla.
