XXIII edizione
10/15 Dicembre 2013

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Federico Tavola
Ucciderai corrotti e infedeli


Ucciderai corrotti e infedeli, seconda opera di Federico Tavola, scrittore, milanese di adozione, di professione fisico nucleare, ma al servizio della medicina e non delle bombe. Come nel suo libro precedente Che bella vita, pubblicato sempre da Mursia e anche lui presentato un anno fa qui a Courmayeur. Tavola parte da un ambiente che conosce bene, l’Ospedale San Raffaele di Milano (ultimamente al centro di grandi scandali), del quale racconta storie e segreti.

Le storie raccontate sono verosimili: Tavola usa la cronaca per costruire un ambiente, e fa muovere i personaggi inventati all’interno di situazioni delle quali conosce ogni sfumatura. Il libro - ci dice Tavola - è partito dalle confessioni di un collaboratore di Don Verzè, che però è stato poi costretto a scappare all’estero per evitare ritorsioni della malavita: gli avevano fatto sapere che dall’Est stavano arrivando killer per chiudergli definitivamente la bocca. 

Dagli spunti di queste conversazioni, depurate da alcuni aspetti di cui, dietro i consigli degli avvocati, era meglio non scrivere, è nata questa storia, che parte dalla scomparsa di un ricercatore e di alcuni fusti pieni di materiale nucleare. Una trama nella quale si intrecciano i nuovi protagonisti del potere meneghino: la mafia calabrese, Comunione e Liberazione, i vecchi gruppi dell’estremismo nero, la politica corrotta.

Oggi Tavola è già al lavoro per il prossimo romanzo: una storia ambientata agli inizi del Novecento, che sarà preceduta da un libro dedicato ai bambini.